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After the battle | Full movie

Dopo La Battaglia (After The Battle) is a composition that opens wide the doors of our existential darkness, in a continuous flow that pierces through the void it has unveiled.  Through the rhythm of the music and the dance, finding in the words and poetical verses the harmony between language and emotion, we witness present pain transfigured into faith in the future. The performers in Delbono's company keep breaking through to the unexpected, in a sea of continuous metamorphosis, where salvation is only possible after the unavoidable shipwreck.

A new presence travels with them on this journey: the dancer Marigia Maggipinto, a historical component of Pina Baush's dance company. Delbono stands by his companions, urging them onto the neutral scenery, a physical and mental grey zone, a crossroads of our imaginative world, where we see figures of our real world flowing through, where the misery and vices of a captive, blind people take form and come to life with motions that become mechanical, automatic. The words of authors such as Antonin Artaud, Franz Kafka, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Walt Whitman, Rainer Maria Rilke, Alejandra Pizarnik, re-written by Pippo Delbono, resonate in a ritual that is, at once, sacred and secular. Music by Verdi, Nicolò Paganini, and Petr Ilic Tchaikowsky accompanies these words and verses, entwining with original music composed and performed live by Alexander Balanescu, a violinist, composer,  and  prominent interpreter of music composed at the turn of the third millennium. 

This theatre piece represents an important step in Delbono's artistic path, bringing new lymph to his language, with video extracts and atmospheres from the movie world, and images that Delbono himself filmed with his phone –  a continuation of the experiments we saw in his recent “La Paura” (The Fear).  An expanding theatrical language, traced by bodies and texts, by different forms of saying and representing, by  pitches and tones turned into action by the music and dance, by actors who turn words into flesh, in a theatre that becomes flesh of its own time, and of the times we live in.


// IT //

Dinanzi allo spettacolo Dopo la battaglia di Pippo Delbono ci ritroviamo come all’inizio di un viaggio visionario, sulla soglia di una sequenza di quadri, nel corpo di una drammaturgia che ci mostra, senza falsi pudori, la verità della follia. Dopo la battaglia è una composizione che spalanca le porte del nostro buio esistenziale, sfociando in flusso continuo, trapassandone lo spazio. Trovando il ritmo proprio della danza e della musica, cercando nelle parole e nei versi l’accordo di emozioni e linguaggi, trasfigurando il dolore del presente nella fede nel futuro. Gli attori della Compagnia Delbono irrompono continuamente nell’inatteso, in un mare in perenne metamorfosi, dove la salvezza possibile avviene dopo l’ineludibile naufragio. Accompagna questo viaggio una presenza nuova, la danzatrice Marigia Maggipinto, già storica componente della compagnia di Pina Bausch. Delbono fiancheggia e sospinge i suoi compagni sulla scena di uno spazio neutro, uno spaziomente grigio, crocevia del nostro immaginario, dove scorrono le figure del nostro mondo, dove vivono i vizi e le miserie di un popolo ingabbiato e cieco, le cui mosse si fanno automatiche. Vi riecheggiano, in un rito laico e sacrale, brani tratti da autori come Antonin Artaud, Franz Kafka, Alda Merini, Pier Paolo Pasolini, Walt Whitman, Rainer Maria Rilke, Alejandra Pizarnik

riscritti da Pippo Delbono. Scena di versi e parole che accade sulle note di Giuseppe Verdi, Niccolò Paganini, Pëtr Ilic Cajkovskij e le cui note di intrecciano alla musica originale, eseguita dal vivo di Alexander Balanescu, violinista, compositore contemporaneo, interprete della nuova musica a cavallo tra primo e secondo millennio. Uno spettacolo che rappresenta una tappa importante nel percorso artistico di Delbono, che immette una linfa diversa nel suo linguaggio, puntando su effetti video e atmosfere cinematografiche, su stati di immagini realizzati dallo stesso Delbono con il suo telefono cellulare, a proseguire la sperimentazione del suo ‘La Paura’. Nella forma di un teatro espanso, tracciato di corpi e testi, di forme del dire e del rappresentare,

di toni che nella musica e nella danza si fanno azioni, verbo incarnato di attori, in un teatro che si fa carne del suo tempo, del nostro tempo.



Audio: IT

Subtitles: EN, FR, NL, IT, PL, PT, ES, DE


Conceived and directed by Pippo Delbono

With Dolly Albertin, Gianluca Ballaré, Bobò, Pippo Delbono, Ilaria Distante, Simone Goggiano, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Marigia Maggipinto, Julia Morawietz, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella

With the participation of Alexander Balanescu
Original music Alexander Balanescu
Scenes Claude Santerre
Costumes Antonella Cannarozzi

Lights Robert John Resteghini
Technical director Fabio Sajiz
Sound responsible Angelo Colonna
Sound Corrado Mazzone
Light and video Orlando Bolognesi
Wardrobe Elena Giampaoli

Chief machinist Gianluca Bolla
Machinist and video Mattia Manna
Production manager Alessandra VinantOrganisation Silvia Cassanelli
Tour manager Raffaella Ciuffreda


Production: Emilia Romagna Teatro Fondazione, Teatro di Roma, Théâtre du Rond Point- Paris, Théâtre de la Place – Liège, Théâtre National de Bretagne - Rennes


Thanks to Teatro Pubblico Pugliese and Cinémathèque Suisse


The song "Romaria" (R. Oliveira), © 1977 Warner Chappell Edicoes Musicais Ltda is used under licence of Warner Chappell Music Italiana Srl